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Errori comuni che la diaspora africana commette quando fa affari in Africa o investe nel continente

La forte crescita economica e le opportunità commerciali dell’Africa hanno attirato l’attenzione di multinazionali e investitori negli ultimi anni. Ma c’è stato un forte aumento del numero di persone che tornano in Africa, poiché le opportunità di business nel continente aumentano e l’economia mondiale ristagna. Molti della diaspora africana che tornano nel continente, utilizza le capacità e l’esperienza acquisite nel mondo occidentale per attingere alla storia di crescita del continente.

Molti tornano per essere vicini alle loro famiglie, vivere tra la loro stessa gente, riconnettersi con le loro radici o, semplicemente, ne hanno abbastanza di essere “stranieri” in una terra straniera. Come disse Du Bois, hanno vissuto per lungo tempo racchiusi in una sorta di “doppia coscienza”: due anime, due pensieri, due aspirazioni non riconciliate, due ideali in continuo conflitto in un corpo nero, la cui sola forza ostinata lo mantiene dall’essere dilaniati.

Sempre di più, gli africani vogliono tornare a casa per investire nei loro paesi. Le opportunità offerte a casa sono maggiori. Infatti, se hai una buona idea e hai slancio e iniziativa, puoi essere davvero coinvolto in modi che non potresti in contesti più sviluppati. Ma l’assimilazione, dopo anni di lontananza, può essere difficile. L’accoglienza, spesso, si traduce in un “sei pazzo a lasciare i privilegi di un paese ospitante ricco per faticare in contesti non sempre facili”. L’idea è che uno dovrebbe rimanere nella propria zona di comfort, stare chiuso in un ufficio h7/17 e spedire nel continente un sacco di soldi.

 

 

Altri, invece, sono fermamente convinti di dover contribuire a sviluppare il Continente, nonostante lo choc iniziale di inserimento sia qualcosa di indescrivibile. Niente elettricità né internet regolari, niente acqua trasportata da tubazioni … e ci si rapporta con la sfida più grande, quella cioè di implementare il proprio know-how acquisito in Occidente con la realtà locale, non sempre pronta a recepire il passaggio. Tornare e restituire la propria capacità professionale è qualcosa che può aiutare a lenire il senso di colpa che inevitabilmente nasce quando sei lontano dal tuo ambiente di origine.

E’ anche vero che la decisione di tornare non può essere semplicemente un confronto tra lo stipendio o la qualità della vita all’estero e ciò che è disponibile in patria. Deve esserci la sensazione di poter realizzare qualcosa, di voler contribuire allo sviluppo del proprio Paese. E quando lo si avrà, sarà più facile affrontare gli ostacoli che si incontreranno.

Ma idiasporani (così amo chiamarli, nonostante sia un termine improprio) parlano della questione, in punta di piedi e con molto riguardo. Molti fattori spiegano questa riluttanza, anche se la maggior parte dei talenti della diaspora desidera una transizione professionale di successo in Africa.

 

L’Occidente, più che altrove, è un mondo che “monopolizza”, trasforma e sensibilizza sul fatto che il mondo è costruito sulle opportunità. Il tempo dedicato alla formazione in un’università occidentale, seguita da un’esperienza lavorativa, può disconnettere rapidamente il diasporano dalla realtà africana, sia economicamente che socialmente. Anche le routine e le pratiche cambiano. In fin dei conti c’è il rischio di non sentirsi a casa, in Africa.

 

Ed è qui che queste domande ricorrenti turbano le menti di chi pensa di ri-tornare a casa: posso (ri)adattarmi al diverso ambiente? Perderò comfort e sicurezza? E’ una buona scelta? Perché non restare ancora qualche anno? Perché dovrei tornare indietro?

 

Le incertezze persistono non appena viene menzionata l’argomento del ritorno a casa, nonostante ambienti favorevoli per transizioni professionali e sociali di successo in Africa. Ciò è dovuto principalmente a un fatto: la mancanza di visibilità delle opportunità.

 

L’Africa non comunica sufficientemente il suo buon sviluppo e le sue storie di successo. In effetti, è una terra di opportunità, soprattutto per i suoi talentuosi espatriati. Sul lato business, ad esempio, c’è un grande bisogno di reclutare persone qualificate in diversi settori. E il profilo funzionale dei diasporani professionisti è un grande vantaggio.

 

Quindi non si tratta di scegliere risposte A o B, ma piuttosto di trovare orientamenti migliori per progetti personali e professionali in Africa. Quali sono le aziende che cercano professionisti della diaspora? A quale piattaforma di reclutamento rivolgersi, ricevere assistenza e candidarsi? Quali sono i profili desiderati? Quali sono i vantaggi e le prospettive di carriera? Dove, come e in quale settore investire? In breve, come partecipare alla crescita dell’Africa?

 

Ci sono alcune iniziative per aiutare i laureati africani ad avere più accesso alle opportunità, come, per esempio, talent2africa.com. In effetti, cercare opportunità di carriera o di investimento in Africa dovrebbe essere una pratica quotidiana per i professionisti della diaspora. Ne trarrebbero profitto e l’Africa ancora di più.

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Trip to Jerusalem, 2021, Joshua Oheneba-Takyi (@iam.oheneba)

Non si tratta solo di pensare se si desidera o meno tornare indietro. Forse sì, ma la questione dovrebbe andare più a fondo: trovare il posto giusto in cui i laureati africani possano mettere in pratica al meglio le loro competenze. E non c’è dubbio che l’Africa sia il luogo dove c’è spazio di miglioramento in ogni settore, dove l’imprenditorialità è dinamica, dove i talenti sono necessari e difficili da trovare e dove si sono precipitate le grandi aziende in cerca di profitto.

 

 

La sfida sarà quindi quella di dare maggiore visibilità alle opportunità offerte dal continente.

 

Inoltre, le persone capiscono che tornare a casa non significa necessariamente tornare nel paese di origine.

 

L’Africa ospita 54 paesi diversi e alcune delle comunità etnicamente più diverse del mondo. Molte di queste comunità parlano dialetti diversi e hanno culture, tradizioni e credenze religiose diverse. La sola Nigeria ospita più di 200 diversi gruppi etnici. Questa diversità si riflette anche nelle comunità della diaspora africana. Molto spesso troverai queste comunità organizzate lungo confini geografici come paesi, stato, città e villaggio, o in base alla loro affiliazione etica, politica, educativa o religiosa. Inoltre, ci sono forti divisioni all’interno delle comunità della diaspora africana lungo linee generazionali. La diaspora di prima generazione – coloro che sono emigrati dall’Africa – e la seconda generazione – quelli nati o portati in giovane età – rappresentano due gruppi di diaspora totalmente diversi in termini di mentalità, esperienza e valori. La diaspora di seconda generazione è biculturale, altamente istruita e più integrata nella società ospitante mentre i suoi genitori (la prima generazione) sono più culturalmente ed emotivamente legati al loro paese di origine. Le scelte di carriera, quindi, possono essere altrettanto varie, soprattutto per chi proviene da paesi piuttosto instabili.

 

Insomma, la questione non va più riassunta in due semplici parole: resto o ritorno. Si tratta, in primo luogo, di comprendere e riconoscere la diversità e la complessità della comunità della diaspora. In secondo luogo, progettare un approccio di impegno imprenditoriale che enfatizzi i bisogni e i valori condivisi all’interno di questa comunità diversificata. Infine, di trovare il modo per attivare lo spirito imprenditoriale africano. L’obiettivo è capitalizzare l’esperienza e la competenza della diaspora in Africa.

 

Fare un grande salto di fede e uscire verso l’ignoto, può aprire a un nuovo mondo di possibilità, ma …. Il paese di origine non è necessariamente il miglior mercato per il settore scelto e tanto meno non potrebbe essere il miglior posto per il proprio temperamento. Per esempio, vivere a Lagos può essere davvero molto difficile. Qui, devi essere molto più aggressivo e borderline per portare a termine le cose; è molto difficile trovare persone di cui ti puoi fidare, che non aspettino solo un’opportunità per approfittare di te.

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Ritual, 2022, by Leila Rose Fanner (@leilafanner.art).

Attenzione quindi agli errori comuni che la maggior parte dei diasporani commette:

 

  1. Processo decisionale emotivo

 

Sì, le tue radici sono importanti. Forse hai una famiglia in un certo paese dell’Africa, ma il paese di origine non è necessariamente il miglior mercato per il tuo settore. In effetti, potrebbe anche essere un paese in cui fare affari non è affatto da consigliare perché il mercato è semplicemente troppo rischioso.

 

Molti basano le proprie decisioni di business sulle connessioni emotive in Africa. Che si tratti di uno zio in Uganda che ha inviato idee di business su WhatsApp, o di un contatto incontrato sull’aereo per Johannesburg, o di un ragazzo incontrato a Nairobi che ha bisogno di aiuto e in cambio promette il suo sostegno. Lavorando con molte persone ambiziose della diaspora, ho visto troppi fallire e perdere soldi a causa di tale emotività. E’ consigliabile prendere decisioni dopo essersi ben informati da professionisti con ampia esperienza. Verificare la situazione economica del paese; valutare, obiettivamente, un’opportunità di mercato e trattare solo con partner che sono già nel vostro settore.

 

 

Questo ci porta all’errore numero due…

 

 

  1. Scegliere il paese sbagliato

 

Divido l’Africa in quattro categorie in base al rapporto rischio e opportunità in un determinato paese. Ci sono mercati ad alto rischio, che sono anche ad alto contenuto di opportunità. Poi, ci sono mercati ad alto rischio, che hanno poche opportunità (è meglio che stiate ben lontani da quelli). E, naturalmente, ci sono mercati a basso rischio, che hanno poche opportunità: alcune delle isole africane, ad esempio, rientrano in quella categoria. I migliori paesi in Africa per iniziare sono senza dubbio quelli che rientrano nella categoria a basso rischio/alte opportunità.

 

 

  1. Destreggiarsi tra troppe attività

 

Lo so, lo so… una volta che avrete messo piede in Africa, vedrete opportunità a sinistra, a destra, ovunque …. Ma avviare un’impresa non è facile. E l’avvio di un’impresa molto redditizia nel contesto dell’Africa è molto raro da raggiungere. Quando giocate con due o anche tre iniziative all’inizio, perché vedete profitto in tutte, riducete, significativamente, le vostre possibilità di successo. Lo stesso vale per l’offerta di troppi prodotti o servizi all’inizio. Invece, semplificate … concentratevi… e costruite qualcosa di valore per cui sarete famosi.

  1. Non capire o valutare il rischio

 

Giù le mani!!!! Non conosco quasi nessun nuovo imprenditore in Africa che abbia fatto una rapida valutazione del rischio quando ha iniziato. La maggior parte dei nuovi imprenditori in Africa sopravvaluta le opportunità e sottovaluta i rischi. Ma l’Africa è un mercato emergente nel complesso, il che significa che è molto volatile. Non capire, valutare e ridurre attivamente il vostro rischio è un grosso errore che può costarvi molto caro.

 

 

  1. State investendo troppo

 

Molte persone investono la maggior parte del loro capitale già da subito. Questo è un grosso errore in Africa. Vedete, non avete realmente testato il mercato in tempo reale, il che significa che le dinamiche di mercato e le sfide impreviste si presenteranno solo quando inizierete a produrre e a vendere. Se però avete già investito la maggior parte del vostro denaro, sarà quasi impossibile gestire i ritardi o eventuali spiacevoli sorprese (e ne avrai molte in Africa). Ne ho visti troppi fare quell’errore e sono stati costretti a chiudere.

Invece, iniziate in piccolo con una versione molto snella e una frazione dei vostri fondi disponibili, indipendentemente da quanti soldi avete. Quindi, testate il mercato per almeno un anno e ottenete un feedback reale dal mercato. Questo vi permetterà di prendere le decisioni giuste in seguito.

 

 

  1. Non avere una forte corrispondenza prodotto-mercato

 

Ok ho capito. Vedete un’opportunità o avete una grande idea. Ma ciò non significa che il mercato comprerà da voi. La maggior parte delle persone è molto ampia nelle proprie offerte e si trova poi bloccato perché, niente funziona. Invece, trovate un problema specifico o una lacuna per un segmento specifico del mercato e fornite una soluzione specifica a quel problema. Più siete specifici, maggiori sono le vostre possibilità di vendita. Ad esempio, invece di offrire servizi immobiliari in Africa, offrite lussuosi appartamenti di una singola unità a Lagos alle reti di investitori negli Stati Uniti che desiderano investire rapidamente i loro soldi e i loro risparmi per un buon ritorno durante una recessione incombente. Questa è una vera partita!

 

  1. Non andare di fascia alta

 

Il potere di spesa in Africa sta aumentando, ma è ancora relativamente basso. Quando offrite prodotti o servizi ai poveri o alla classe media, i vostri margini di profitto sono minimi, il che significa che dovete vendere molto per realizzare profitti ragionevoli. Il problema: come una piccola nuova impresa di solito semplicemente non avete la capacità di produrre, vendere e consegnare grandi quantità.

Invece, andate di fascia alta. Vendete ad aziende ben consolidate in Africa, al consumatore di classe superiore, o offrite prodotti africani ai mercati esteri. In questo modo, potete ottenere grandi profitti con pochi acquirenti. La vostra priorità è avere successo, solo in questo modo potete davvero servire l’Africa. Più tardi, quando la vostra attività andrà a gonfie vele, potrete iniziare ad occuparvi del mercato di massa.

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In another life, 2022, by Niyi Okeowo

 

Team of Métissage Dynamics© Mentoring|Empowering|Valuing others

Métissage Dynamics©, è dedicato ad attività e progetti di Mentoring, su temi di scambio culturale e Diversity, Equity & Belonging, volti a valorizzare le specificità delle persone, anche e soprattutto in termini di genere, di età (age diversity), di provenienza geografica, di dis-abilità e con un particolare riguardo alle PAS, persone altamente sensibili. Venite a conoscerci.

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