Adoro la parola inglese 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑎𝑟𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑦, che in italiano suona un po’ come la capacità di reinventarsi, ricominciare e ripartire da zero.
La vita mi ha elargito in modo davvero generoso diverse occasioni e diversi motivi per i quali mi sono trovata nella condizione di dover ripartire da zero. Non mi è mai piaciuto la linearità, né nel processo di vivere, né in quello professionale e questo mi ha permesso, sin dalla tenera età, di addestrare l’abilità di adattamento e la capacità di ponderare le mie scelte.
La #trasformazione, per me, è un equilibrio perfetto che inevitabilmente passa per #analisi-capacità decisionali– #determinazione nel trovare un modo inedito per relazionarsi con il mondo e ottimizzare il proprio approccio alla novità.
E l’identità la fa da padrona perché è il nocciolo della trasformazione di chiunque. Con la propria identità bisognerebbe fare i conti quotidianamente, ogni sempre perché è l’unica a darti la vera chiave di lettura e di svolta; è l’unica che ti permette di gestire il tuo 𝑚𝑖𝑛𝑑𝑠𝑒𝑡 in qualsiasi impresa tu voglia cimentarti. E’ l’unica che ti permette di esplorare il tragitto che vuoi intraprendere invitandoti a diventare “𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑡𝑒 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑒”, per poi agire ed ottenere ciò che desideri.
Ed è così che mi sono riqualificata, ho imparato (e continuo ad imparare!) un sacco di cose nuove e questo ha richiesto uno sforzo fisico e mentale enorme. L’umiltà, poi, mi ha aiutata a stringere i denti davanti a situazioni in cui la mia enorme esperienza non valeva (𝒒𝒖𝒂𝒔𝒊) più nulla; sono diventata nuovamente una principiante, l’ultima arrivata che però ha cavalcato l’onda rimettendosi in carreggiata alla pari di chi questa professione la fa da una vita.
Vi dico la verità. Non è per nulla facile affacciarsi al mondo in una nuova veste, soprattutto se per anni hai avuto un ruolo di #leadership in un’attività considerata atavicamente da uomini, svolgevi il tuo lavoro ad occhi chiusi, conoscevi il settore come le tue tasche, eri stimata, rispettata e magari anche invidiata. Ti fa paura l’idea non avere più tutte le risposte, ti senti insicura senza più il tuo “titolo” e tutto quello che significa, perché è molto più di un lavoro, è la tua #identità.
Eppure, non mi è mai passato per l’anticamera del cervello di dar spazio alla paura e alla sua voglia di impedire i miei esperimenti professionali. In fin dei conti non ho ricominciato a mani vuote. Mi sono sempre portata appresso, nelle mie nuove avventure, il mio bagaglio di #conoscenze ed esperienze professionali che, per magia, mi sono tornate utili più di una volta.