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𝑫𝒐𝒄𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒈𝒓𝒂𝒏 𝒅𝒊𝒇𝒇𝒊𝒄𝒐𝒍𝒕𝒂̀: 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒓𝒂𝒅𝒊𝒄𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒓𝒐𝒃𝒍𝒆𝒎𝒂!

E’ incredibile quanto gli insegnanti nelle scuole italiane fatichino a comprendere la complessità dei ragazzi pluriculturali e tendano a gettare la spugna dinnanzi alla loro apparente fragilità. Non capiscono a fondo come valorizzare la loro adattabilità e interpretano la loro lentezza di apprendimento come una mancanza di qualche neurone. Spesso deriva da una preparazione inadeguata nel gestire la diversità culturale in aula. C’è molto lavoro da fare e la strada sarà certamente lunga, ma quel lavoro deve essere fatto sul singolo docente, sul suo approccio e sulla sua capacità di guardare ogni studente come una risorsa unica.

 

Oggi mi chiama una mamma disperata perché nel scegliere la scuola superiore per il figlio Mixed le insegnanti hanno promosso un quadro desolate del figlio. Letteralmente. E non ha nemmeno una insufficienza. Semplicemente fa lo stretto indispensabile. Ha però una grande passione per l’arte ma, puntualmente, la sua insegnante gli ha detto di non sognarsi di scegliere un liceo artistico perché non ha talento e sarebbe un gran fallimento. Allora, sapendo che ama scrivere e leggere miti e leggende ha fortemente deciso di voler frequentare il liceo classico.

 

Apriti cielo!

 

Non sai l’italiano, scrivi male, sei superficiale e fai una marea di errori ortografici”. Mortificazione infinita. Matematica lo detesta, le lingue non è che eccella, musica va a sentimento…. Bam! In un limbo! La mamma allora chiede se secondo loro lui debba fare un professionale (sinceramente ha detto, letteralmente, il meccanico!).

 

 

Surpriseeee! Ehhh no! Ha grandi potenzialità sarebbe sprecato.

 

 

Ora, ditemi voi…. Ci decidiamo? Come avrei potuto aiutare questa benedetta mamma (che secondo me ha avuto una pazienza da Florence Nightingale!!!)?

 

 

Tralascio il lavoro fatto con il ragazzo, la mamma e il papà ma punto il dito sul lavoro che ogni docente dovrebbe fare; questo, dal mio punto di vista e dalle esperienze avute sino a qui (ricerca e studio sul tema specifico con un approfondito confronto con realtà educative anglofoni e francofoni; 3 figli, centinaia di ragazzi con DSA e ADHD seguiti in un ventennio, un costante confronto con docenti, psicopedagogisti e dirigenti scolastici in grande difficoltà … tanto per citarne alcune!), significa andare alla radice del problema. Ogni insegnante, attraverso formazione, sensibilità e apertura, può diventare un punto di riferimento per i ragazzi pluriculturali, valorizzando le loro caratteristiche uniche e trasformando l’aula in un luogo di crescita per tutti. Solo così si può contribuire a costruire una scuola davvero inclusiva, dove la diversità è considerata un valore e non un limite.

 

 

Nella fattispecie:

 

Investire nella formazione culturale e psicopedagogica dei docenti. Ogni insegnante dovrebbe ricevere una formazione specifica sulle dinamiche dell’inclusione e della diversità culturale. Ciò non significa solo conoscere le culture di origine degli studenti, ma anche imparare a riconoscere e a rispettare le loro specifiche modalità di apprendimento e di espressione. Educare il docente alla psicopedagogia della multiculturalità è essenziale per evitare interpretazioni errate dei comportamenti, come ad esempio considerare la lentezza linguistica come indice di “fragilità” o scarsa intelligenza.

 

 

 

Sviluppare un approccio educativo basato sui punti di forza. Gli studenti pluriculturali, proprio per il loro bagaglio di esperienze e per il continuo adattamento a nuovi contesti, possiedono una straordinaria resilienza e flessibilità. Il docente deve imparare a valorizzare queste qualità, sviluppando metodi didattici che mettano in luce la capacità di adattamento, di risoluzione dei problemi e di gestione del cambiamento. Un lavoro concreto sui punti di forza può trasformare l’apparente “fragilità” in una competenza preziosa

 

 

Adottare una didattica differenziata e inclusiva. Gli insegnanti devono essere in grado di applicare strategie didattiche inclusive e differenziate, che rispettino i diversi stili di apprendimento. Piuttosto che adattare lo studente alla classe, bisognerebbe adattare il metodo di insegnamento alle sue esigenze. Lentezza nell’apprendimento non significa mancanza di capacità; spesso è il segnale di un percorso di acquisizione linguistica o di un diverso modo di assimilare i contenuti. Un insegnamento inclusivo può fare la differenza per evitare che questi ragazzi si sentano esclusi o “non all’altezza”.

 

 

Sensibilizzare alla prospettiva empatica e relazionale. Il lavoro sul singolo docente passa anche attraverso lo sviluppo dell’empatia. È importante che gli insegnanti comprendano il vissuto di un ragazzo pluriculturale, spesso segnato da difficoltà di integrazione e continui cambiamenti. Formare i docenti a una pedagogia della relazione, basata sull’ascolto e sulla comprensione, favorisce un ambiente scolastico accogliente e riduce il rischio che lo studente si chiuda o si senta invisibile.

 

 

Rivalutare il concetto di successo scolastico. In molte scuole italiane, il successo è ancora misurato solo in termini di voti e rendimento accademico. Con ragazzi provenienti da contesti culturali diversi, è importante adottare un concetto di successo più ampio, che tenga conto dei progressi individuali, della crescita personale e della capacità di integrazione. Questo approccio può aiutare i docenti a riconoscere il valore delle piccole conquiste e a motivare i ragazzi senza farli sentire inadeguati.

 

 

Creare un clima di classe multiculturale. Infine, il lavoro sul docente deve includere la capacità di creare una comunità scolastica multiculturale. Se l’insegnante promuove la diversità e l’inclusione, anche i compagni impareranno a vedere i ragazzi pluriculturali come una risorsa, e non come “diversi”. Un clima di classe accogliente e multiculturale è il risultato di una guida consapevole e attenta.

 

 

 

 

Luisa Casagrande | Senior Mentor & Trainer Métissage Dynamics© | Autrice di

📚📚📚“𝗘𝗱𝘂𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹’𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶𝘁𝗮̀ 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 – 𝗨𝗻𝗮 𝗴𝘂𝗶𝗱𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗲 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗲 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶” –

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