Angela viene da me perplessa perché a scuola è successo una cosa che lei ritiene inammissibile a sua figlia Francesca, Mixed italo-britannica-nigeriana. Ad uno dei tanti colloqui l’insegnante consiglia di dare a Francesca un “sostegno” specializzato perché la ragazza è particolarmente ed emotivamente “instabile” con un’ansia che si tramuta in una fragilità suscettibile e spesso bersaglio di atteggiamenti di bullismo da parte dei compagni.
Giustamente, nonostante il tentativo da “scarica-barile” dell’insegnante, Angela, ritiene che sua figlia non abbia nulla di patologico, semplicemente non rientra in quelli che sono i crismi della “ragazza perfetta”. Conoscendo il mio lavoro pluridecennale con ragazzi con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA e ADHD) ha pensato di rivolgersi a me ritenendo che il mio lavoro di Mentoring sia un approccio creativo e meno attaccato alla staticità della teoria, certa che avrei aiutato Francesca a comprendere e gestire meglio l’opportunità che questo suo modo di essere “diversa” possa essere un pregio anziché una debolezza.
Parto dal presupposto che essere dotati di neurodiversità non significhi affatto avere una patologia, bensì…. [continua sui manuali in Substack]
Luisa Casagrande | Senior Mentor & Trainer Métissage Dynamics© | Autrice di
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